18 Feb Ministero della Transizione Ecologica: una novità nel Governo
Con il nuovo Governo Draghi, nasce il Ministero della Transizione Ecologica. Un ministero che è l’evoluzione di quello per l’Ambiente e guarda al Next Generation EU.
Ministero della Transizione Ecologica: di cosa si occuperà?
Un nuovo super ministero per il Governo italiano: il Ministero della Transizione Ecologica.
Il nuovo dicastero nasce sulla base di quello per l’Ambiente ma ampliandone i poteri e assorbendo delle deleghe finora in capo ad altri ministeri, in particolare quelle in materia energetica cedute dal Ministero dello Sviluppo Economico.
Il superministro, inoltre dovrà presiedere il Comitato interministeriale dedicato proprio alla transizione ecologica.
Ma che cosa comporta in termini pratici la creazione di questo ministero?
Significa una riorganizzazione della struttura del vecchio Ministero dell’Ambiente, che peraltro aveva già al suo interno un Dipartimento per la transizione ecologica e gli investimenti verdi, suddiviso in quattro direzioni generali:
- economia circolare;
- clima, energia e aria;
- crescita sostenibile;
- risanamento ambientale.
Per quanto riguarda lo Sviluppo Economico, questo ha al suo interno due direzioni generali dedicate all’energia e che dovranno passare sotto il nuovo superministero:
- approvvigionamento, efficienza e competitività energetica;
- infrastrutture e sicurezza.
Insomma occorre un veloce quanto complesso lavoro di architettura istituzionale.
Perché un Ministero della Transizione Ecologica?
Le motivazioni sono da ricercare in Europa, nel Next Generation EU Plan, il piano europeo di ricostruzione economica del Vecchio Continente, a seguito della crisi pandemica da Covid-19.
Un piano che in Italia porterà oltre 200 miliardi di euro di aiuti e che l’UE chiede vengano utilizzati per il 37% del totale proprio alla transizione ecologica.
Il superministero dovrà dunque occuparsi dei progetti a cui saranno destinati fondi per circa 80 miliardi di euro. Per dare un’ordine di grandezza, l’ultima Legge di Bilancio italiana pre crisi (la finanziaria chiusa a dicembre 20219), valeva 30 miliardi di euro.
Fondi consistenti, e progetti per orientare il sistema Paese verso la sostenibilità.
Un compito fondamentale per il nuovo ministero che dovrà disegnare l’Italia che verrà: quella dei nostri figli e nipoti.
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