29 Lug Green bond: una crescita straordinaria
Saranno due trilioni i Green bond a fine 2021. Vediamo di cosa si tratta e di quali sono le prospettive di questa forma di investimento.
Green bond: cosa sono?
I Green bond sono le cosiddette obbligazioni verdi. Si tratta in sostanza di titoli di debito di Stati o di società private, utilizzati per finanziare i propri progetti, nel dettaglio parliamo di progetti finalizzati alla decarbonizzazione.
In sostanza i progetti che Stati o aziende finanziano con i Green bond, devono avere un impatto positivo sull’ambiente. Ecco alcuni esempi:
- efficienza energetica;
- produzione di energia da fonti pulite;
- trattamento dell’acqua e dei rifiuti;
- attività di prevenzione e controllo dell’inquinamento;
- infrastrutture per i trasporti alimentati con energia pulita;
- edilizia eco-compatibile.
Dunque chi decide di investire su questa tipologia di titoli, oltre a fare il proprio interesse, destina i propri risparmi ad iniziative che tutelano l’ambiente e garantiscono dei benefici alla collettività.
La crescita straordinaria dei Green bond
Ad oggi i Green bond in circolazione sono un terzo pubblici e due terzi privati e sono la forma di investimento più richiesta sia dai piccoli risparmiatori sia dagli investitori istituzionali.
A fine 2020, secondo la Climate Bond Initiative (non profit londinese che si occupa della certificazione di questa tipologia di titoli), è stato tagliato il traguardo del trilione di titoli in circolazione.
Una crescita straordinaria in pochissimi anni, che subirà un’ulteriore accelerazione entro la fine del 2021, raggiungendo i 2 trilioni.
I fattori di questa esplosione sono principalmente due:
- accresciuta sensibilizzazione dei risparmiatori sulle tematiche legate al cambiamento climatico;
- risparmio accumulato durante la pandemia, a causa delle restrizioni che hanno portato ad annullare o rimandare acquisti importanti.
Veniamo alla regolamentazione di questa tipologia di prodotti. Nell’Unione europea, per essere considerato verde un titolo deve eccellere in almeno uno dei seguenti paradigmi e raggiungere la sufficienza in tutti gli altri:
- mitigazione dei cambiamenti climatici;
- adattamento ai cambiamenti climatici;
- uso sostenibile delle risorse idriche;
- economia circolare;
- prevenzione dell’inquinamento;
- tutela degli ecosistemi.
Tutto questo si combina poi con tutte le azioni previste da Next Generation EU, per la ripresa post pandemica, e il Green Deal europeo.
Un tema insomma che avrà certamente grandi sviluppi e che seguiremo con interesse.
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