Servizio civile ambientale e per lo sviluppo sostenibile

servizio civile ambientale

Servizio civile ambientale e per lo sviluppo sostenibile

Il ministro della Transizione ecologica e la ministra per le Politiche giovanili, hanno firmato un protocollo d’intesa per la promozione del “Servizio civile ambientale e per lo sviluppo sostenibile“.

Cos’è il servizio civile ambientale?

Il ministro Cingolani e la ministra Dadone hanno siglato il protocollo per il “Servizio civile ambientale e per lo sviluppo sostenibile”. L’iniziativa prevede, nell’ambito del Servizio civile universale, programmi e progetti finalizzati alla transizione ecologica e alla rivoluzione verde.

Per il progetto sono stati stanziati:

  • 10 milioni di euro per il 2021 dal Dipartimento per le politiche giovanili;
  • 10 milioni di euro per il 2022 dal Mite (ministero della Transizione ecologica).

Il ministero della Transizione ecologica si impegna a realizzare le attività di formazione destinate agli operatori volontari avvalendosi di:

  • strutture ministeriali;
  • enti di ricerca vigilati;
  • Istituto Superiore di Protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA);
  • Sistema Nazionale per la Protezione Ambientale (SNPA);
  • università e centri di ricerca pubblici;
  • associazioni di protezione ambientale riconosciute.

Alla conclusione del servizio verrà rilasciata, congiuntamente dal Dipartimento e dal Mite, un’attestazione delle competenze acquisite.

Obiettivi del servizio civile ambientale

Il Programma quadro sperimentale denominato “Servizio civile ambientale e per lo sviluppo sostenibile”, di durata biennale, ha l’obiettivo di:

  • aumentare il numero di operatori volontari da impiegare, anche a supporto degli enti territoriali, in programmi d’intervento specifici e progetti dedicati alle tematiche ambientali e alla transizione ecologica;
  • potenziare le conoscenze e competenze degli enti di Servizio civile universale, che aderiranno all’iniziativa, attraverso percorsi di “capacity building”;
  • potenziare le conoscenze degli operatori volontari sulle tematiche ambientali legate alla sostenibilità e alla transizione ecologica;
  • valorizzare sul piano esperienziale le competenze degli operatori volontari sui temi della green economy, anche con riferimento alle nuove professionalità richieste in settori quali la tutela e valorizzazione delle biodiversità, la lotta allo spreco alimentare, la promozione delle energie rinnovabili, lo sviluppo delle nuove tecnologie ambientali, la digitalizzazione, l’economia circolare, la bio-economy, la tutela del patrimonio marino-costiero, la blue economy, la lotta al marine litter, il Green Public Procurement e i Criteri Ambientali Minimi, l’educazione ambientale e allo sviluppo sostenibile;
  • orientare i giovani verso i green jobs, con particolare riferimento all’occupazione femminile;
  • promuovere attività educative rivolte alla comunità o a particolari categorie,con l’intento di curare la diffusione della cultura della sostenibilità ambientale e sociale sui temi della green economy;
  • impiegare i giovani operatori volontari in azioni e servizi finalizzati all’attuazione delle azioni comprese nell’ambito delle Strategie nazionali, regionali e locali per lo sviluppo sostenibile, in particolare per organizzazioni private e pubbliche amministrazioni.