01 Dic L’Italia che Ricicla 2022: il report di AssoAmbiente
AssoAmbiente ha presentato l’edizione 2022 del report “L’Italia che Ricicla“. Belpaese leader europeo dell’economia circolare e del riciclo dei rifiuti.
L’Italia che Ricicla 2022: il primato italiano su riciclo e circolarità
Presentato lo studio annuale “L’Italia che Ricicla”, a cura di AssoAmbiente, associazione che rappresenta le imprese che operano nel settore dell’igiene urbana, riciclo, recupero, economia circolare e smaltimento di rifiuti, nonché bonifiche.
L’Italia è leader in Europa per tasso di riciclo e seconda per tasso di circolarità, la misura della quota di materiale riciclato e reimmesso nell’economia nell’uso complessivo dei materiali.
Il Belpaese è al primo posto in Europa per tasso di avvio al riciclo dei rifiuti (sia urbani, sia speciali), rispetto al totale gestito con l’83,2% (riferito al 2020, ultimi dati disponibili) e superiore alla media UE (39,2%), a Spagna (60,5%), Francia (54,4%) e Germania (44%).
Passando al tasso di circolarità dei materiali, l’Italia, con il 21,6%, è poco sotto il primato della Francia (22,2%) e comunque sopra Germania (13,4%) e Spagna (11,2%) e, più in generale della media UE (12,8%).
Un primato che si conferma anche con riferimento al tasso di utilizzo di metalli provenienti dal riciclo (attività che con orgoglio vede in prima linea ECOMET), che denota il contributo offerto dai metalli riciclati al soddisfacimento della domanda complessiva: l’Italia è dunque una best practice a livello europeo, con un 47,2%, rispetto a Francia (39,3%), Germania (27,3%) e Spagna (18,5%).
L’Italia che Ricicla 2022: esportiamo ancora troppi rifiuti
Fin qui le luci, ma veniamo alle ombre evidenziate nel report.
L’Italia esporta ancora troppi rifiuti, anche per mancanza di un adeguato sistema impiantistico, soprattutto nel Centro-Sud.
Infatti analizzando il dato sugli impianti, si rileva che la Germania è leader europea con 10.497 strutture, l’Italia è seconda con 6.456 impianti di recupero di materia di media-piccola dimensione e nel Centro-Nord, seguita dalla Spagna con 4.007.
E poi c’è il nodo dell’export: nel 2020 dall’Italia sono stati esportati 4,2 milioni di tonnellate di rifiuti, inviati oltre confine dove per lo più vengono recuperati.
Paolo Barberi, vicepresidente di AssoAmbiente, commenta:
“Il riciclo dei rifiuti, oltre alla valenza centrale che riveste per la transizione ecologica risulta oggi ancor più strategico per accrescere la resilienza economica del nostro Paese, tradizionalmente povero di materie prime, particolarmente in questa fase di emergenza economica-energetica maturata nel post pandemia. Il salto di qualità per il settore, anche per il buon esito della parte di Pnrr relativa alla gestione rifiuti, potrà arrivare solo con la piena implementazione delle riforme. In tal senso, è fondamentale che venga adottata compiutamente e celermente la strumentazione economica prevista dalla Strategia Nazionale per l’Economia Circolare, a partire dall’introduzione dei Certificati del Riciclo, oltre a strumenti efficaci come gli incentivi fiscali (ad esempio con Iva agevolata) per rendere competitivi i materiali riciclati rispetto alle materie prime vergini. Altro intervento di fondamentale importanza è l’adozione in tempi brevi delle norme tecniche che dovrebbero regolamentare il settore favorendo la creazione di un mercato stabile e trasparente, siano esse relative all’End of Waste, ai sottoprodotti, o ai Criteri Ambientali Minimi per le gare pubbliche. Infine, va rafforzata e resa effettiva la domanda pubblica di prodotti riciclati.”
Qui l’intero report L’Italia che Ricicla 2022