23 Mar Climate change 2023: siamo ancora in tempo
“Ci sono opzioni multiple per ridurre le emissioni di gas serra e adattarsi ai cambiamenti climatici causati dall’uomo”, sul climate change si esprime il rapporto di Sintesi dell’Ipcc.
Climate change 2023: rapporto di Sintesi dell’Ipcc
L’Onu ha diffuso il rapporto di Sintesi dell’Ipcc, Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico formato nel 1988 da due organismi delle Nazioni Unite, l’Organizzazione meteorologica mondiale Wmo e il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente Unep.
Emerge che le emissioni di gas serra di origine umana alimentate dalla nostra dipendenza dai combustibili fossili stanno causando ingenti danni al pianeta ma è ancora possibile affrontare, frenare e mitigare l’emergenza climatica in atto.
Tuttavia occorre agire in fretta, poiché questo è il decennio decisivo, poi sarà troppo tardi e più avanza il riscaldamento più sarà difficile intervenire. Tra gli imperativi del rapporto:
- smettere subito di usare i combustibili fossili;
- avviare e finanziare politiche di adattamento, soprattutto per le aree più vulnerabili;
- dimezzare le emissioni di gas serra entro il 2030, mantenendo vivo il target di Parigi di +1,5 gradi.
Nel dettaglio le emissioni di CO2 vanno tagliate mediamente rispetto ai livelli del 2019 del 48% nel 2030, del 65% nel 2035, dell’80% nel 2040 e del 99% nel 2050.
Cambiamento climatico: quali opzioni?
Il presidente dell’Ipcc, Hoesung Lee, afferma:
“Un’azione per il clima efficace ed equa non solo ridurrà le perdite e i danni per la natura e le persone, fornirà anche vantaggi più ampi.”
Il rapporto sottolinea che vi sono opzioni multiple, fattibili ed efficaci per ridurre le emissioni di gas serra e adattarsi ai cambiamenti climatici causati dall’uomo, e sono già disponibili.
Il report Ipcc esorta:
“Se tecnologia, know-how e misure politiche adeguate vengono condivise, e da subito vengono erogati finanziamenti adeguati, ogni comunità può ridurre o evitare il consumo ad alta intensità di carbonio.
Con investimenti significativi nell’adattamento, possiamo evitare l’aumento dei rischi, soprattutto per i gruppi e regioni vulnerabili.”
E ancora:
“Clima, ecosistemi e società sono interconnessi. Una conservazione efficace ed equa di circa il 30 50% del suolo terrestre, delle acque dolci e dell’oceano Terra contribuirà a garantire un pianeta sano. Le aree urbane offrono un’opportunità su scala globale per un’azione ambiziosa sul clima che contribuisca allo sviluppo sostenibile.”