Ciclo dei rifiuti: presente e futuro in Italia

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Ciclo dei rifiuti: presente e futuro in Italia

All’alba dell’approvazione del Pacchetto Economia Circolare, che recepisce le direttive europee in materia, vediamo qual è la situazione del ciclo dei rifiuti nel nostro Paese e quali dovrebbero essere i passi futuri.

Ciclo dei rifiuti in Italia

Il Pacchetto Economia Circolare è in dirittura d’arrivo. Il Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, interpellato dalla Rai ha dichiarato:

“Entro luglio [2020, ndr] approveremo il decreto legislativo sul pacchetto economia circolare che diventerà norma dello Stato”

Ma qual è la situazione attuale del ciclo dei rifiuti?

Il quadro che ci ritroviamo davanti è quello di un intervento disorganico a livello territoriale, con delle realtà di eccellenza e delle carenze impiantistiche che costringono le amministrazioni locali a ripetute fasi di emergenza nella raccolta e smaltimento.

Ovviamente questo confligge con gli obiettivi di riduzione dei rifiuti e di incremento di riuso e riciclo in un’ottica di economia circolare.

Questo significa che si prospetta un periodo di transizione in cui sarà necessario fare il punto della situazione e ridurre al minimo le disparità settoriali e territoriali per poter gestire un ciclo che diventi virtuoso e rispettoso delle normative in via di recepimento.

Programma nazionale rifiuti dal 2022

Una volta entrato in vigore il Pacchetto Economia Circolare, la norma prevede la predisposizione entro 18 mesi, da parte del Ministero dell’Ambiente, di un programma nazionale per la gestione dei rifiuti. Dunque il nostro paese dovrà dotarsi di una strategia nazionale per il 2022.

Il contenuto del programma è già delineato. Dovrà contenere:

  • dati sulla produzione dei rifiuti;
  • ricognizione dell’impiantistica nazionale, per tipologia di impianti e per Regione;
  • criteri per la redazione di piani finalizzati a riduzione, riciclaggio, recupero e ottimizzazione di alcuni flussi di rifiuto;
  • criteri per l’individuazione di distretti interregionali, per la razionalizzazione degli impianti in base al principio di prossimità;
  • grado di soddisfacimento degli obiettivi UE su gestione dei rifiuti, politiche e obiettivi intermedi;
    individuazione dei flussi di rifiuto con difficoltà di smaltimento o possibilità di recupero e relativi fabbisogni impiantistici da soddisfare;
  • piano nazionale di comunicazione e conoscenza ambientale;
  • piano di gestione delle macerie e dei materiali derivanti dal crollo e demolizioni in caso di evento sismico.

In sostanza si prospetta un riordino totale della gestione del ciclo dei rifiuti nel nostro Paese con una regia nazionale in modo da ottimizzare gli sforzi e non disperdere le informazioni.