
13 Dic Circular Economy Report 2024: 16,4 miliardi di risparmio, ma l’Italia è ancora lontana dal suo potenziale circolare
Il Circular Economy Report 2024 traccia un quadro della circolarità italiana tra luci e ombre. Il risparmio da economia circolare cresce, ma troppo lentamente e non in maniera uniforme.
Circular Economy Report 2024: disuguaglianze e ostacoli
Secondo il Circular Economy Report 2024, realizzato a cura del team Energy&Strategy del Politecnico di Milano, sebbene l’Italia abbia fatto passi avanti nell’economia circolare, con un risparmio di 16,4 miliardi di euro nel 2024. Tuttavia la crescita di questo dato è solo pari a 800 milioni di euro.
Il report rileva dunque che la transizione in Italia sta rallentando e di questo passo non potrà raggiungere l’obiettivo di risparmio teorico calcolato in 119 miliardi di euro entro il 2030. Dunque l’economia italiana sta sfruttando solo il 14% del proprio potenziale di circolarità.
Inoltre persistono significative disuguaglianze.
Le grandi imprese, con investimenti medi superiori a 50.000 euro, guidano la transizione, mentre le PMI, con investimenti inferiori e una maggiore diffidenza, faticano a integrarla la svolta green nei propri processi.
Il divario territoriale è altrettanto evidente: la Lombardia si conferma all’avanguardia, mentre il Sud Italia resta indietro.
Ostacoli come l’incertezza normativa, l’elevato costo degli investimenti e la mancanza di competenze specifiche, dunque di operatori pronti per i green jobs, frenano ulteriormente la diffusione delle pratiche circolari, soprattutto tra le piccole imprese.
Opportunità e prospettive future
Le prospettive per l’economia circolare in Italia sono tuttavia positive, grazie ad una serie di fattori fondamentali:
- l’interesse crescente degli investitori;
- la spinta normativa europea;
- la maggiore consapevolezza dei consumatori.
Ma per accelerare la transizione è necessario un impegno congiunto di tutti gli attori coinvolti. Le istituzioni devono fornire alle imprese strumenti e incentivi adeguati, come incentivi fiscali, programmi di formazione e l’istituzione di hub territoriali dedicati all’economia circolare. Inoltre, è fondamentale creare un quadro normativo stabile e coerente, che offra alle imprese una maggiore certezza e stimoli all’innovazione.
Il report rileva che il potenziale di crescita dell’economia circolare in Italia è ancora elevato, e la sua realizzazione può contribuire a generare un importante circolo virtuoso:
- creando nuovi posti di lavoro;
- riducendo l’impatto ambientale;
- rafforzando la competitività del nostro Paese.