18 Mar Direttiva Case Green: cosa prevede?
Il Parlamento europeo ha approvato la Energy Performance of Buildings Directive (EPBD) o Direttiva Case Green, che ha l’obiettivo di ridurre consumo energetico ed emissioni nel settore edilizio.
Direttiva Case Green: obiettivi
L’obiettivo della Direttiva è la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e del consumo energetico nel settore entro il 2030, al fine di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
Vi sono poi degli obiettivi secondari, trainati da quello primario:
- ristrutturare un più ampio numero di edifici inefficienti sotto il profilo energetico;
- migliorare la condivisione delle informazioni sul rendimento energetico.
Per raggiungere tali obiettivi, gli eurodeputati chiedono che i piani nazionali di ristrutturazione prevedano regimi di sostegno per facilitare l’accesso alle sovvenzioni e ai finanziamenti. Gli Stati membri dovranno dunque allestire punti di informazione e programmi di ristrutturazione neutri dal punto di vista dei costi. I regimi finanziari dovranno prevedere un premio cospicuo per le cosiddette ristrutturazioni profonde, in particolare nel caso degli edifici con le prestazioni peggiori, e sovvenzioni e sussidi mirati destinati alle famiglie vulnerabili.
Direttiva Case Green: tempistiche
Gli Stati membri si sono impegnati a rispettare il seguente cronoprogramma:
- riduzione del 16% il consumo energetico degli edifici residenziali entro il 2030;
- sempre dal 2030 tutti i nuovi edifici residenziali dovranno essere ad emissioni zero (quelli pubblici dal 2028);
- obbligo di eliminare le caldaie a gas entro il 2040;
- entro il 2050, tutto il patrimonio edilizio esistente dovrà raggiungere lo standard zero-emissioni
Tuttavia sono previste esenzioni per edifici storici, agricoli, militari e per quelli utilizzati solo temporaneamente, ma anche step intermedi, con una distinzione tra edifici residenziali e non residenziali:
- per edifici non residenziali con le peggiori prestazioni, riduzioni dei consumi del 16% entro il 2030 e del 26% entro il 2033;
- per tutti gli edifici residenziali, riduzione del 20-22% entro il 2035, con il 55% del calo derivante da ristrutturazione di edifici con prestazioni peggiori.
I Paesi UE dovranno stabilire le misure necessarie per raggiungere questi obiettivi nei rispettivi piani nazionali di ristrutturazione.
A link il testo completo del comunicato stampa dell’Europarlamento