Gestione rifiuti: PNRR “momento cruciale”

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Gestione rifiuti: PNRR “momento cruciale”

Secondo la Corte dei Conti il primo semestre 2022 nell’attuazione del PNRR rappresenta “un momento cruciale” sul fronte della gestione rifiuti.

Gestione rifiuti: PNRR e interventi infrastrutturali

Su gestione rifiuti ed economia circolare la Corte dei Conti, nel capitolo dedicato ai rifiuti della relazione sullo stato di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza definisce il primo semestre del 2022, e in particolare il secondo trimestre, come momento fondamentale per definire in maniera compiuta i contenuti delle riforme chiarire il quadro degli interventi infrastrutturali disposti dal Ministero della Transizione Ecologica per allineare il settore alle politiche europee:

  • 65% di riciclo (oggi l’Italia è al 48,4%);
  • 10% massimo di discarica (ad oggi 19%).

La Corte scrive:

“Basti pensare ai deficit territoriali consistenti nella gestione di talune frazioni critiche di rifiuto, come il rifiuto indifferenziato e l’organico, o al mancato completamento della governance su tutto il territorio nazionale […] all’eccessiva lunghezza delle tempistiche nella realizzazione delle opere preposte alla gestione delle diverse fasi del ciclo.”

Oltre alle infrastrutture necessarie, l’impianto di riforma dovrà svilupparsi lungo tre linee d’intervento principali:

  • Programma Nazionale di Gestione dei Rifiuti;
  • Strategia Nazionale sull’Economia Circolare;
  • supporto tecnico alle amministrazioni locali, tutte da completare entro il prossimo 30 giugno.

PNRR e gestione rifiuti: il parere della Corte dei Conti

La Corte dei Conti osserva:

“Per la Strategia e il Programma nazionali, le informazioni rese disponibili con le versioni preliminari delle riforme consentono di delineare un buon punto di partenza.”

Tuttavia la Corte auspica una maggiore efficacia delle riforme:

  • attraverso una ricognizione dei fabbisogni impiantistici presenti nel Paese, su base regionale, quanto meno per le frazioni critiche del ciclo di gestione;
  • con una programmazione che garantisca maggiore chiarezza e “una valutazione critica dello stato dell’arte delle pianificazioni regionali, così da favorire un loro allineamento rispetto ai reali fabbisogni di gestione”.

La Corte fornisce inoltre una serie di indicazioni, tra le quali:

  • attingere per le risorse necessarie al gettito delle imposte ambientali, pari nel 2020 a 50,2 miliardi di euro, ma di cui appena 11,3 miliardi risultano destinati a finalità ambientali;
  • semplificare le discipline del sottoprodotto e dell’end of waste, “rendendo agevole e chiaro il processo con cui i rifiuti cessano di essere tali, o evitano di venir così considerati”.

Per un approfondimento qui la Relazione sullo stato di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)