14 Lug L’Italia e l’Economia circolare: presentati i dati all’EcoForum 2022
IPSOS presenta i dati dell’ultima ricerca “L’Italia e l’Economia circolare“, in occasione di EcoForum 2022, conferenza nazionale sull’economia circolare organizzata da Legambiente, La Nuova Ecologia e Kyoto Club.
Le competenze degli italiani in materia di Economia circolare
“L’Italia e l’Economia circolare” è l’indagine IPSOS presentata in occasione della IX edizione di EcoForum.
Il primo rilevante dato, riguarda la crescita del numero di italiani che hanno acquisito forti competenze attorno al concetto di Economia circolare, con una crescita del 10% in 4 anni. Tuttavia chi presenta un livello di conoscenza di base circa i principi dell’Economia circolare resta invariato nel tempo e si attesta al 41%.
Chi ha competenze in materia, ritiene prioritario:
- investire sulle risorse per rigenerare impianti industriali esistenti;
- dare più autorizzazioni per la costruzione di impianti di riconversione e riciclo.
Più del 50% degli italiani, poi, ritiene che il Belpaese sia sotto la media europea per impegno nella circolarità e quasi il 20% pensa che siamo agli ultimi posti in Europa e, anche tra i conoscitori dell’economia circolare, la percezione risulta del tutto simile. Ma come ben sa chi legge queste pagine, si tratta di una percezione errata e sottodimensionata, basti pensare ai dati rilevati dal Rapporto Economia circolare 2022:
- sul fronte del riciclo dei rifiuti, il nostro Paese ha raggiunto quasi il 68%, risultato più elevato dell’UE;
- tra le cinque economie oggetto di analisi, l’Italia è quella che al 2018 ha avviato a riciclo la quota maggiore di rifiuti speciali, raggiungendo circa il 75%.
Economia circolare e Covid-19: quali conseguenze?
Per quanto riguarda l’impatto della pandemia da Covid-19, il 75% degli intervistati ritiene che la crisi da essa generata abbia dimostrato che è possibile per le persone trasformare il proprio comportamento molto rapidamente.
Inoltre il 71% delle persone concorda sul fatto che la ripresa post-pandemia rappresenti un momento unico per costruire società più resistenti e pronte agli shock futuri.
Dunque la crisi pandemica ha insegnato che cambiare è possibile, in particolare se la società civile diventa più attenta, la burocrazia aiuta e si prevedono e stanziano risorse adeguate.
L’Italia e l’Economia circolare: una risposta al caro bollette
Ragionando su presente e futuro, in un contesto in cui è complicato immaginare come andranno le cose per questioni sanitarie, economiche e geopolitiche, quasi il 70% dei cittadini intervistati ritiene che vi siano due fattori realmente utili ed efficaci a contrastare l’aumento delle bollette, tema al momento molto preoccupante e sentito:
- sviluppo dell’Economia circolare;
- energia da fonti rinnovabili.
Il 48% degli intervistati pensa che i green jobs, mestieri collegati alla sostenibilità, aumenteranno in futuro. Gli italiani hanno poi le idee chiare anche su dove dovrebbero concentrarsi gli investimenti per aumentare la circolarità: i conoscitori (il 41%) inseriscono nelle prime 5 posizioni alcune azioni particolarmente drastiche quali la chiusura di impianti a rischio e delle aziende inquinanti.
Per un approfondimento qui l’indagine completata L’Italia e l’Economia circolare