Moda sostenibile: i brand utilizzano la canapa

Moda sostenibile con la canapa

Moda sostenibile: i brand utilizzano la canapa

La moda sostenibile trova un perfetto alleato nella fibra tessile naturale della canapa. Un fibra naturale ad altro rendimento, dunque a basso impatto.

Canapa e moda sostenibile: una pianta “ecologica”

Le fibre derivate dalla canapa, insieme a kenaf, lino e ramia fa parte delle fibre di rafia. Tutte fibre derivate dalla lavorazione di piante.

La canapa che viene utilizzata nell’industria tessile, in particolare, estratta dall’omonima pianta erbacea della specie cannabis sativa. Si tratta di una coltivazione e lavorazione ecologica per diversi motivi:

  • ha un alto rendimento rispetto ad altre piante utilizzate nel tessile, con una densità di 150 piante per metro quadro (quindi a parità di raccolto richiede minori estensioni di terreno);
  • cresce rapidamente, e raggiunge un’altezza di 2-5 metri in soli tre mesi, e attira pochi parassiti, dunque non necessita di pesticidi, diserbanti e fertilizzanti;
  • richiede molta meno acqua rispetto, ad esempio, alla lavorazione del cotone;
  • le sue radici possono affonda anche oltre 3 metri sottoterra e proteggono il terreno dal deflusso e dunque dal possibile dissesto;
  • lascia il terreno in ottime condizioni per eventuali colture successiva, poiché non esaurisce il suolo ma lo arricchisce di materia organica, trattenendo l’umidità.

Si tratta poi di una pianta molto versatile e che contribuisce alla produzione in diversi settori e fin dalle prime civiltà della storia umana. Può infatti essere utilizzata nella fabbricazione di:

  • carta;
  • corde;
  • tele;
  • sacchi;
  • componenti nell’automotive;
  • abbigliamento;
  • tessile per la casa.

Moda sostenibile: dalla pianta al tessuto

Inizialmente utilizzata soprattutto per produrre accessori come borse, zaini e scarpe, ad esempio, oggi la lavorazione della pianta nel tessile (ricordiamo che i primi manufatti rinvenuti risalgono all’8000 A.C.) si è affinata, anche grazie all‘evoluzione tecnologica.

Si ottengono dunque dei filati morbidissimi e brillanti. Per non parlare dei capi ottenuti con miscele di diverse fibre naturali, inclusa quella di canapa.

I tessuti ottenuti garantiscono comfort, resistenza, durata e ovviamente sostenibilità.

Può stupire, infatti, che i capi di abbigliamento non siano duri e rigidi come si può immaginare. Ma a seconda delle lavorazioni e/o delle miscele di fibre, si ottengono prodotti di ogni genere, dagli abiti da donna alle camicie, dai pantaloni alle polo, e con consistenze che vanno da quella simile al lino a qualcosa che si avvicina al cotone.

Per completezza, però, vediamo quali sono gli aspetti negativi dei tessuti derivati dalla canapa:

  • quando non miscelati con altre fibre, tendono a stropicciarsi subito come il lino;
  • costi di lavorazione elevati rispetto ad altre fibre, dunque anche i prodotti finiti hanno prezzi più alti rispetto ad altre fibre.

La questione prezzo è però compensata dalla durata e dalla resistenza della fibra, che garantisce la durata dei capi nel tempo.

Mascherine sostenibili in canapa

Mentre scriviamo siamo in pieno maggio 2020, lo diciamo per chi passerà di qui ben dopo la fine dell’emergenza epidemiologica in corso.

Maggio 2020, dicevamo, dunque un cenno quasi obbligato va fatto sulla produzione di mascherine lavabili, oggetti diventati ormai fondamentali per poter riprendere un minimo di attività sociali.

E allora le aziende, anche quelle del Made in Italy, specializzate nella produzione di capi in fibre naturali come la canapa, hanno riconvertito parte della propria attività per mettere in commercio mascherine lavabili e sostenibili due volte:

  • si limita l’usa e getta, che sta già diventando una nuova piaga ambientale;
  • si utilizzano fibre sostenibili fin dalla loro coltivazione, come abbiamo visto.
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