Nuovo regolamento imballaggi: quali novità?

Regolamento UE imballaggi

Nuovo regolamento imballaggi: quali novità?

In vigore il nuovo regolamento sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio. Questa normativa rappresenta la svolta UE nella gestione dei materiali da imballaggio, mirando a ridurre l’impatto ambientale e a promuovere un’economia più circolare e competitiva.

Nuovo regolamento imballaggi: obiettivi ambientali e sostenibilità

L’11 febbraio 2025 è entrato in vigore il regolamento UE denominato Packaging and Packaging Waste Regulation, che si propone di affrontare le sfide ambientali causate dall’eccesso di imballaggi in circolazione, con un impatto significativo sulla riduzione delle emissioni di gas serra e del consumo idrico.

L’obiettivo è ambizioso: ridurre drasticamente i rifiuti da imballaggi. Entro il 2040, ogni Stato membro dovrà diminuirli del 15% rispetto ai livelli del 2018. Per raggiungere questo traguardo, il nuovo regolamento introduce diverse misure. Dal 2030 sarà vietato l’uso di alcuni imballaggi monouso, mentre entrerà in vigore il principio “Recyclable by design”, che imporrà la progettazione di imballaggi interamente riciclabili, con soglie minime di riciclo tra il 65% e il 70%.

Grande attenzione è riservata anche al riuso: il settore della distribuzione, in particolare la vendita al dettaglio, dovrà adottare soluzioni che privilegino imballaggi riutilizzabili. In alcuni Paesi, questa pratica è già diffusa grazie a normative specifiche, e molte aziende stanno sperimentando soluzioni innovative, come packaging riutilizzabili, servizi per la restituzione di stoviglie e bottiglie di vetro a rendere.

Impatto economico e innovazione del regolamento

Sul fronte economico, il regolamento promette di generare nuove opportunità di business e occupazione, stimolando l’innovazione nel settore degli imballaggi. L’efficienza nel settore del riciclaggio verrà potenziata, creando prospettive interessanti per le industrie della sostenibilità. Inoltre, l’introduzione di restrizioni su sostanze pericolose garantirà una maggiore tutela della salute dei consumatori e dell’ambiente.

La Commissione Europea supervisionerà l’implementazione di queste nuove misure, assicurando una transizione efficace verso un sistema più sostenibile e competitivo.

Chiudiamo con un focus sulle proposte di miglioramento, come quelle avanzate dalle organizzazioni e aziende riunite in Zero waste Europe. A fine novembre 2024, l’associazione ha inviato una lettera aperta ai parlamentari europei per chiedere interventi concreti. Ma su cosa si concentra la richiesta?

Il punto chiave è l’introduzione di strumenti fiscali ed economici efficaci per favorire una trasformazione reale. Ad esempio, spostare il carico fiscale dal lavoro all’estrazione delle risorse renderebbe le pratiche più sostenibili e incentiverebbe le aziende a ridurre gli sprechi e promuovere il riuso. Le associazioni chiedono inoltre all’UE di integrare più direttamente i principi dell’economia circolare nelle politiche commerciali. Una proposta concreta è l’estensione del Carbon Border Adjustment Mechanism, includendo l’intensità di risorse dei prodotti importati. Questo invierebbe un messaggio chiaro: l’economia circolare non deve fermarsi ai confini europei.

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