18 Set Rapporto Circonomia: Economia circolare e transizione ecologica
L’Italia perde il primato europeo in Economia circolare (ora dell’Olanda), a certificarlo quarto Rapporto Circonomia, il Festival dell’economia circolare e della transizione ecologica.
Rapporto Circonomia: l’Italia rallenta
Non sono buone le notizie sul fronte dell’Economia circolare e della transizione ecologica che emergono dal quarto Rapporto Circonomia, il Festival dell’economia circolare e della transizione ecologica promosso in collaborazione con Legambiente, Kyoto Club, Fondazione Symbola.
Il Rapporto è stato presentato a Roma nella mattina del 14 settembre 2023, con le dichiarazioni di Roberto Della Seta, direttore scientifico del Festival:
“Questo quarto Rapporto Circonomia certifica che l’Italia, fino all’anno scorso primatista in Europa in economia circolare, cioè nella capacità di utilizzare nel modo più efficiente le risorse naturali, non è più in testa alla classifica, sorpassata dall’Olanda. Ma più del “sorpasso” olandese, a colpire è il brusco rallentamento del cammino “green” italiano negli ultimi anni. In tutti gli indicatori tranne uno (tasso di riciclo dei rifiuti), dal 2018 in poi corriamo di meno della media dei Paesi Ue. Talvolta il peggioramento non è solo relativo ma assoluto: consumiamo più materia e produciamo più rifiuti sia per abitante che per unità di PIL (mentre i dati medi europei segnano una riduzione), produciamo più emissioni climalteranti pro-capite (dato medio europeo: -7 peggio dell’Europa nel consumo di energia fossile (noi stabili, in Europa -5%) e nella crescita delle energie rinnovabili: +7% sul totale dei consumi contro il +14% dell’Europa, +2,2% sulla produzione elettrica contro il +15,2% europeo.”
Rapporto Circonomia: le principali evidenze
Vediamo in sintesi le principali evidenze emerse nel Rapporto Circonomia 2023:
- Come già detto, l’Italia rispetto al Rapporto 2022 perde a vantaggio dell’Olanda il primo posto nel ranking europeo quanto a circolarità ed efficienza d’uso delle risorse.
- Il Belpaese resta al primo posto solo in un caso: tasso di riciclo sul totale dei rifiuti urbani e rifiuti speciali prodotti, indicatore nel quale doppiamo la media dell’Unione europea – oltre l’80% contro meno del 40% – e sopravanziamo di più lunghezze i più grandi Paesi europei. Sebbene il dato mostri un Italia a molte velocità, con il Nord di provincia che corre e il resto del Paese arranca insieme ai grandi centri urbani.
- L’ambito nel quale l’arretramento italiano appare più rilevante è il trend di crescita delle nuove energie rinnovabili, solare ed eolico: nel 2022 la produzione italiana da eolico si è contratta di circa l’1% rispetto all’anno prima, mentre su scala Ue è aumentata del 9%, in Germania del 10%, in Olanda e Danimarca di oltre il 18%; sempre nel ’22 la produzione da solare fotovoltaico è cresciuta in Italia del 10%, a fronte di un incremento del 26% nell’Ue, del 20% in Germania, di oltre il 25% in Spagna e Francia, del 54% in Olanda. Le prospettive non sono brillanti anche considerando solo la nuova capacità fotovoltaica installata: in Italia è aumentata dell’11%, la metà di quanto è cresciuta in media nella Ue (+22%) e addirittura un quinto di quanto è cresciuta in Olanda.
- Grazie al forte utilizzo di materie prime seconde, l’industria manifatturiera italiana nel 2021 ha conseguito un risparmio energetico di circa 770 mila TJ (o 18,4 milioni di Tep), equivalente all’11,8% del totale dell’energia disponibile lorda, e ha evitato emissioni climalteranti per 61,9 milioni di tonnellate di CO2eq, pari al 15,9% delle emissioni lorde italiane.
Qui la versione integrale del Rapporto Economia circolare, transizione ecologica, riciclo di materiali: l’Italia si è fermata?