07 Mar Regolamento imballaggi: primo accordo UE
Il Consiglio UE e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio sulla proposta del regolamento imballaggi.
Regolamento imballaggi: ridurre l’impatto ambientale del packaging
La presidenza belga di turno UE, sulla proposta di regolamento sul packaging e sui rifiuti da imballaggio (Ppwr), dichiara:
“Questo regolamento mira a ridurre i rifiuti causati dagli imballaggi, rendendoli più sostenibili, garantendo al contempo i più elevati standard di gestione dei rifiuti.”
Il regolamento chiede agli Stati membri di ridurre i rifiuti da imballaggio del 5% entro il 2030, del 10% entro il 2035 e del 15% entro il 2040.
Dal 2030 sarà operativo il divieto per alcuni formati di imballaggi in plastica monouso, come:
- imballaggi per frutta e verdura fresca non trasformata;
- imballaggi per alimenti e bevande riempiti e consumati in bar e ristoranti;
- porzioni individuali (come condimenti, salse, panna, zucchero);
- miniature per i prodotti da toilette negli alberghi.
Ci sono però alcune deroghe: i divieti fin qui esposti non valgono per gli imballaggi realizzati in plastica compostabile e per gli imballaggi compositi. Dal 2030 saranno messe al bando anche le borse in plastica ultraleggere (quelle con peso sotto i 15 micron), che potranno essere utilizzate solo per motivi igienici o come imballaggio primario degli alimenti sfusi.
I prossimi passi e la posizione italiana
Il 28 febbraio 2024 la presidenza belga ha sottoposto al Coreper (Comitato dei rappresentanti permanenti UE) un testo rivisto del regolamento, ottenendo un mandato a negoziare con il Parlamento UE sulla base del nuovo compromesso emerso dalle discussioni di fine 2023, con margini di flessibilità.
L’accordo raggiunto a Bruxelles tra Parlamento e Consiglio rappresenta di fatto solo un passaggio politico. Ma un funzionario UE ha spiegato al quotidiano Open che è raro che un’intesa provvisoria subisca modifiche radicali nei passaggi successivi.
La versione finale del regolamento non soddisfa pienamente il governo italiano. Il ministro dell’Ambiente dichiara:
“Come Italia, siamo riusciti ad attenuare l’obbligo di ricorrere al riuso quando non sussistono delle vere motivazioni ambientali.”