09 Feb Remanufacturing: cos’è e come funziona
Il remanufacturing è un processo che ha come obiettivo la reimmissione nella produzione di componenti rigenerati o materie ricavate da oggetti danneggiati oppure obsoleti.
Cos’è il remanufacturing?
Il remanufacturing è un processo a cui abbiamo accennato nel nostro articolo Terre rare: che cosa sono e qual è il legame con l’Economia circolare. Consiste nel recuperare componenti o materiali di prodotti non più utili e/o non funzionanti e/o obsoleti, per reimmetterli nel processo produttivo e creare con essi nuovi oggetti/dispositivi.
Per il remanufacturing, dunque, sono necessari dei passaggi ben precisi:
- i prodotti in entrata vengono controllati, testati e analizzati per determinare se presentano in tutto o in parte componenti e materiali oppure sono danneggiati irreversibilmente;
- i pezzi vengono smontati in modo da separare le parti riutilizzabile da quelle da avviare alla differenziazione dei rifiuti;
- si ricavano le componenti che possono essere rigenerate (oppure si rigenera l’intero prodotto);
- si riassembla il prodotto e si eseguono i test prima di reimmetterlo in commercio;
- in alternativa si avviano le componenti rigenerate a nuovi processi produttivi.
Il remanufacturing coinvolge diversi settori, dall’aeronautica all’automotive, passando per il tech, basti pensare a tutti i prodotti rigenerati reimmessi in commercio, come cellulari, PC e tablet.
Remanufacturing in Italia
Purtroppo in Italia il remanufacturing non è ancora un processo diffuso, il che comporta una notevole perdita di opportunità, ragionando anche sui blocchi delle catene di approvvigionamento globale che abbiamo vissuto a partire dal 2020, con la Pandemia, e poi a seguire con lo stato di permacrisi che il mondo sta affrontando da oltre tre anni.
Ma la scarsa diffusione in Italia significa anche un enorme potenziale di crescita, considerando che il remanufacturing è uno dei più importanti trend dell’industria mondiale. Nel 2015 in Europa il remanufacturing valeva già 30 miliardi di euro e, in base alle stime dello European Remanufacturing Network, potrebbe toccare i 100 miliardi nel 2030, che peraltro è già il valore raggiunto negli Stati Uniti.
Oltre al notevole giro d’affari e agli indubbi vantaggi sul fronte degli approvvigionamenti, vista anche la situazione geopolitica, il remanufacturing offre considerevoli benefici anche dal punto di vista ambientale. Sempre l’European Remanufacturing Network stima che nel settore dell’auto i risparmi sarebbero pari a:
- 88% sui materiali;
- 56% sul fabbisogno energetico;
- 53% sull’immissione di Co2.