
11 Set Rendicontazione non finanziaria: cos’è e come funziona
Informare circa le proprie politiche aziendali in materia ambientale e sociale, questa è la rendicontazione non finanziaria. Un documento sempre più diffuso e importante. Vediamo come funziona, chi sono i soggetti obbligati e perché ci sono aziende che scelgono di farla volontariamente.
Cos’è la rendicontazione non finanziaria?
La rendicontazione non finanziaria altro non è che una sorta di bilancio annuale delle aziende che contiene informazioni di carattere non finanziario. Tipicamente si tratta di informazioni relative alla sostenibilità ambientale e sociale.
Le aziende che scelgono di pubblicare la propria rendicontazione non finanziaria, decidono di informare i propri stakeholder, letteralmente portatori di interessi (come dipendenti, clienti, fornitori ecc.), circa le politiche aziendali messe in atto ad esempio per ridurre il proprio impatto ambientale e ovviamente i risultati raggiunti in questo senso.
Rendicontazione non finanziaria: soggetti obbligati
Il D. Lgs. 256/2016, che ha recepito la direttiva comunitaria 2014/95/UE, ha introdotto l’obbligo di rendicontazione non finanziaria per gli enti di interesse pubblico con più di 500 dipendenti. Parliamo di:
società emittenti titoli negoziati sui mercati regolamentati;
- banche;
- assicurazioni;
- altri intermediari finanziari.
Come si compone la rendicontazione non finanziaria
Diverse le aree di interesse che il documento deve toccare:
- impatto ambientale;
- impatto sociale sociale;
- personale;
- rispetto dei diritti umani;
- lotta contro la corruzione.
Dunque occorre illustrare il proprio modello organizzativo, le politiche adottate e i relativi risultati e quali sono i rischi legati all’attività svolta.
Il documento può essere prodotto e rilasciato in due diversi modi:
- come parte integrante della relazione sulla gestione, seppure in una specifica sezione, prevista tra i documenti del bilancio contenete le informazioni economico-finanziarie;
- con una relazione distinta che rispetti quanto previsto dal D.Lgs. 254/2016.
Rendicontazione non finanziaria volontaria
Oltre ai soggetti obbligati a questo tipo di relazione, sono molte le aziende non obbligate che scelgono di produrla e renderla pubblica.
Una scelta sempre più diffusa perché all’insegna dell’etica e della trasparenza delle proprie attività, questo perché si forniscono informazioni relative a:
- utilizzo delle risorse energetiche, che siano rinnovabili o non rinnovabili, e risorse idriche;
- emissioni di gas ad effetto serra ed altre emissioni inquinanti in atmosfera;
- impatto delle politiche aziendali su ambiente, salute e sicurezza;
- impatti sociali sulla gestione del personale.
La relazione inoltre punta a costruire un rapporto informativo di fiducia con i propri stakholder oltre che un fondamentale strumento di attrazione degli investimenti, se pensiamo alla continua crescita dell’interesse per la Finanza Sostenibile.
Sul tema il nostro articolo Finanza Sostenibile: cosa sono gli investimenti ESG