Rendicontazione non finanziaria: cos’è e come funziona

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Rendicontazione non finanziaria: cos’è e come funziona

Informare circa le proprie politiche aziendali in materia ambientale e sociale, questa è la rendicontazione non finanziaria. Un documento sempre più diffuso e importante. Vediamo come funziona, chi sono i soggetti obbligati e perché ci sono aziende che scelgono di farla volontariamente.

Cos’è la rendicontazione non finanziaria?

La rendicontazione non finanziaria altro non è che una sorta di bilancio annuale delle aziende che contiene informazioni di carattere non finanziario. Tipicamente si tratta di informazioni relative alla sostenibilità ambientale e sociale.

Le aziende che scelgono di pubblicare la propria rendicontazione non finanziaria, decidono di informare i propri stakeholder, letteralmente portatori di interessi (come dipendenti, clienti, fornitori ecc.), circa le politiche aziendali messe in atto ad esempio per ridurre il proprio impatto ambientale e ovviamente i risultati raggiunti in questo senso.

Rendicontazione non finanziaria: soggetti obbligati

Il D. Lgs. 256/2016, che ha recepito la direttiva comunitaria 2014/95/UE, ha introdotto l’obbligo di rendicontazione non finanziaria per gli enti di interesse pubblico con più di 500 dipendenti. Parliamo di:
società emittenti titoli negoziati sui mercati regolamentati;

  • banche;
  • assicurazioni;
  • altri intermediari finanziari.

Come si compone la rendicontazione non finanziaria

Diverse le aree di interesse che il documento deve toccare:

  • impatto ambientale;
  • impatto sociale sociale;
  • personale;
  • rispetto dei diritti umani;
  • lotta contro la corruzione.

Dunque occorre illustrare il proprio modello organizzativo, le politiche adottate e i relativi risultati e quali sono i rischi legati all’attività svolta.

Il documento può essere prodotto e rilasciato in due diversi modi:

  • come parte integrante della relazione sulla gestione, seppure in una specifica sezione, prevista tra i documenti del bilancio contenete le informazioni economico-finanziarie;
  • con una relazione distinta che rispetti quanto previsto dal D.Lgs. 254/2016.

Rendicontazione non finanziaria volontaria

Oltre ai soggetti obbligati a questo tipo di relazione, sono molte le aziende non obbligate che scelgono di produrla e renderla pubblica.

Una scelta sempre più diffusa perché all’insegna dell’etica e della trasparenza delle proprie attività, questo perché si forniscono informazioni relative a:

  • utilizzo delle risorse energetiche, che siano rinnovabili o non rinnovabili, e risorse idriche;
  • emissioni di gas ad effetto serra ed altre emissioni inquinanti in atmosfera;
  • impatto delle politiche aziendali su ambiente, salute e sicurezza;
  • impatti sociali sulla gestione del personale.

La relazione inoltre punta a costruire un rapporto informativo di fiducia con i propri stakholder oltre che un fondamentale strumento di attrazione degli investimenti, se pensiamo alla continua crescita dell’interesse per la Finanza Sostenibile.

Sul tema il nostro articolo Finanza Sostenibile: cosa sono gli investimenti ESG