15 Mar Rifiuti RAEE: raccolta in calo
Preoccupa il calo nella raccolta dei rifiuti RAEE, miniera di materiali preziosi per lo sviluppo dell’economia circolare, a partire dalle componenti per la produzione di energie rinnovabili.
Rifiuti RAEE: i dati 2022/2023
Il Centro di coordinamento RAEE, per il 2022 documenta un tasso di raccolta dei rifiuti elettronici pari al 34,01%. Per il 2023 Erion Weee, consorzio del sistema Erion che gestisce oltre il 60% dei RAEE domestici in Italia, annuncia un dato in peggioramento.
I RAEE sono tra le cosiddette miniere urbane, fonti preziose per il recupero di materie prime fondamentali, come le terre rare, dunque questo calo nella raccolta è una pessima notizia.
Nel 2023 Erion ha infatti gestito 232mila tonnellate di RAEE, -6% rispetto al 2022. Per rendere l’idea, è stato raccolto in meno l’equivalente del peso di due torri Eiffel.
Giorgio Arienti, Direttore generale di Erion Weee, afferma:
“Troppi RAEE finiscono nelle mani sbagliate. Servono politiche che assicurino una corretta gestione di questi rifiuti affinché la sistematica sottrazione sia quanto meno ostacolata. È necessario capire dove finiscono i RAEE quando escono dalle case degli italiani.”
A questo si aggiunge quello che Erion definisce “disinteresse generalizzato” sulla raccolta di questa importante tipologia di rifiuti e dunque dell’effettivo avvio a recupero.
Un problema enorme, poiché se conferiti correttamente portano ad un tasso di riciclo pari all’89,9% del peso dei RAEE: dunque dalle 232mila tonnellate di rifiuti gestiti, Erion ha ricavato più di 120mila tonnellate di ferro, circa 5mila di alluminio, oltre 5mila di rame e 30mila di plastica.
Numeri che diventano interessanti anche per i circuiti illegali, dal momento che i prezzi di ferro, rame e alluminio sono cresciuti rispettivamente del 49%, del 48% e del 42% tra il 2020 e il 2023.
Rifiuti RAEE: il peso dell’illegalità
Le reti di gestione illegale del riciclo sono composte da operatori borderline e soggetti non autorizzati, che estraggono dai RAEE le materie più facili da recuperare, senza curarsi dell’impatto ambientale del trattamento, causando in questo caso un doppio danno all’Economia circolare del Paese.
Arienti afferma:
“Ci vogliono più controlli mirati, occorre incrementare le ispezioni nei porti sui container in partenza dal nostro Paese e diretti verso l’Africa o l’Asia, per verificare se davvero contengono Aee [apparecchiature elettriche ed elettroniche, NdR] ancora funzionanti oppure unicamente RAEE. E ancora, bisogna andare a verificare se ci sono RAEE negli impianti che gestiscono altre tipologie di rifiuti (come, ad esempio, rottami ferrosi e non ferrosi, auto, ecc.). È necessario intervenire duramente su tutte le situazioni irregolari e inasprire le sanzioni.”
C’è poi il disinteresse della popolazione, che va contrastato attraverso ampie campagne di informazione e comunicazione ambientale, dal momento che ancora quasi due italiani su tre non conosco i servizi gratuiti di conferimento a loro disposizione.
Quasi 3 milioni di grandi elettrodomestici (come frigoriferi, condizionatori e lavatrici) ogni anno, escono dalle case degli italiani e non vengono conferiti correttamente. Eppure, si tratta di apparecchiature che, nella maggior parte dei casi, vengono correttamente conferite dal consumatore e prese in carico dai rivenditori, grazie al ritiro del nuovo contro l’usato, senza costi aggiuntivi per l’acquirente.