23 Lug Rottami ferrosi: rifiuti oppure no?
Rispondiamo subito. I rottami ferrosi non sono considerati rifiuti a determinate condizioni stabiliti dalla legge. Vediamo queste condizioni e i riferimenti normativi.
Rottami ferrosi: da rifiuti a EoW (End of Waste)
La normativa europea promuove l’avvio dei rottami ferrosi al riciclo fissando le condizioni in base alle quali gli stessi cessano di essere considerati rifiuti e rientrano nel ciclo produttivo.
Il riferimento normativo è il Regolamento (CE) 333/2011 che stabilisce la classificazione dei rottami di metallo come End of Waste (cioè cessazione della qualifica di rifiuto) se si rispettano le seguenti condizioni:
- devono essere rottami puliti e sicuri;
- nella produzione deve essere applicato un sistema di gestione della qualità;
- i trattamenti, dalla frantumazione al lavaggio passando per il taglio, devono essere completi e preparare il materiale al riutilizzo presso acciaierie, fonderie o impianti di lavorazione dell’alluminio;
- occorre prevedere una dichiarazione di conformità per ciascuna partita di rottami.
Come vanno trattati i rottami ferrosi?
Da quanto detto emerge con chiarezza che per cessare di essere qualificati come rifiuti, i rottami ferrosi devono subire specifici trattamenti che vanno opportunamente documentati seguendo procedure definite per legge.
Insomma, tutto è previsto nel dettaglio per ridare nuova vita a una serie di materiali completamente riciclabili e che quindi possono rientrare nel ciclo produttivo in un’ottica di economia circolare.
Nel nostro Paese, le regole sulla cessazione di qualifica di rifiuto è regolata dall’art. 184-ter del D.Lgs. 152/2006.
Il rifiuto cessa di essere tale se sottoposto ad operazioni di recupero, ma deve anche rispettare quattro condizioni fondamentali:
- la sostanza o l’oggetto è comunemente utilizzato per scopi specifici;
- esiste un mercato o una domanda per tale sostanza od oggetto;
- la sostanza o l’oggetto soddisfa i requisiti tecnici per gli scopi specifici e rispetta la normativa e gli standard esistenti applicabili ai prodotti;
- l’utilizzo della sostanza o dell’oggetto non porterà a impatti complessivi negativi sull’ambiente o sulla salute umana.
Il mancato rispetto delle norme comunitarie e nazionali può comportare gravi conseguenze fino alla condanna per la gestione non autorizzata di rifiuti non pericolosi.
È il nostro lavoro. E lo facciamo con passione, trasparenza e nel rispetto delle regole.
Ecco il nostro Attestato per l’applicazione del Regolamento 333