Urban mining: cos’è e come funziona

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Urban mining: cos’è e come funziona

Le città sono miniere di rifiuti da cui estrarre metalli utili al ciclo produttivo. L’urban mining è un concetto che spiega l’economia circolare delle città.

Cos’è l’urban mining?

Urban mining, letteralmente estrazione urbana. La città, ed in particolar modo i suoi rifiuti, come una miniera di metalli e materiali preziosi per il ciclo produttivo e che entrano nell’economia circolare.

L’urban mining non è una attività singola, sebbene il concetto sia stato elaborato osservando coloro che vanno alla ricerca di metalli fra i rifiuti, ma un sistema in cui molteplici attori lavorano alla chiusura dei processi produttivi in un cerchio, con i rifiuti ridotti al minimo e i materiali riutilizzati tutte le volte che i prodotti in cui sono contenuti, vanno in disuso.

Per giungere ad un intero sistema che possa definirsi urban mining, occorre pensare al quadro generale e dunque a:

  • prodotti la cui vita viene pensata fino alla fine, fino a quando diventerà un rifiuto;
  • informazione corretta alla popolazione di un territorio affinché gestisca correttamente lo smaltimento di ciò che non si usa più;
  • politiche del territorio che si occupino nel dettaglio dei rifiuti e della loro minimizzazione e recupero per la reimmissione nel ciclo;
  • tecnologia e logistica necessarie.

In sostanza bisogna ragionare a livello sistemico in un continuo scambio di strategie e competenze tra pubblico e privato, per arrivare fino al contributo dei singoli.

Urban mining e competenze sulle materie prime

L’estrazione urbana necessita prima di tutto di competenze, della conoscenza approfondita dei materiali trattati, in modo da occuparsene nella maniera più corretta possibile.

Perché non parliamo di una “corsa all’oro del nuovo millennio”, ma di rifiuti che vanno trattati secondo procedure prestabilite dalla legge e con i livelli massimi di sicurezza per chi li lavora e per la popolazione delle città.

Un classico esempio è quello del rame, che possiamo trovare nei RAEE (i rifiuti elettronici), nei cavi elettrici e nelle schede elettroniche. Ma per estrarlo bisogna conoscere la lega presente nel prodotto ed esattamente dove cercare. Un lavoro per i professionisti del settore, insomma. Un lavoro per noi!

Qui un nostro approfondimento Rame: storia e usi di un materiale che “va a ruba”

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